quadricolor


10.10.12


Di nuovo spolverando giochi oramai introvabili, giochi dimenticati, giochi che io trovo meravigliosi, oggi vi presento Quadricolor, gioco didattico individuale e di gruppo prodotto dalla Giunti creazioni, 1973. Ideazione e progetto L. Pecchia G. Concetti.

vediamo...
"Il gioco è composto da 42 quadrati, attraversati da una banda obliqua, di colore diverso da quello dello sfondo.  I colori utilizzati sono i 3 primari ed i 3 secondari, più il nero che fa da colore neutro". Una piccola nota in basso a destra sul foglio delle istruzioni specifica:  "il gioco che presentiamo è stato lungamente sperimentato in una scuola materna con bambini dai tre ai sei anni".


In realtà non ci sono regole, è un gioco di riconoscimento dei colori e di sperimentazione da parte dei bambini delle diverse combinazioni, dell'avvio al concetto di campo cromatico ed educazione al senso estetico del colore.  Prosegue:
"I colori non sono dati assoluti della realtà, ma esperienze percettive dipendenti dalla configurazione degli stimoli visivi (campo cromatico) insieme ai quali colpiscono gli occhi.
Il blu, per esempio, accostato all'arancio ha un significato diverso dal blu vicino al rosso"... ecc ecc.





così, gli stessi colori su un fondo diverso si percepiscono in maniera completamente diversa...


Torno alla mia infanzia e ricordo con emozione le immagini della sala dedicata al Cinetismo della Galleria Nazionale d'Arte di Caracas.  Questa volta non posso che pensare a Carlos Cuz-Diez, artista venezuelano che ha lavorato sul colore per mezzo secolo ed ancora oggi continua le sue incessanti sperimentazioni.

© Atelier Cruz-Diez Paris
A Cruz-Diez mi sono avvicinata senza saperlo, senza nemmeno immaginare che ciò che stavo calpestando si trattava di un'opera d'arte...allegramente da bambina, nelle lunghe attese al check-in dell'aeroporto internazionale di Caracas. Quest'opera del 1974 di enormi dimensioni (270m. di lunghezza per 9m. di larghezza) attraversa longitudinalmente l'intero hall dell'aeroporto.  Da bambine facevamo a gara tra io e mia sorella per vedere chi arrivava per prima all'estremo opposto, con il rischio di farci venire il mal di mare, perchè nel movimento sembrava che le linee si muovevano e si crevano delle onde che una volta ferme, come per magia, scomparivano.

© Atelier Cruz-Diez Paris
© Atelier Cruz-Diez Paris
© Atelier Cruz-Diez Paris


© Atelier Cruz-Diez Paris
Nei suoi lavori degli anni 70, infatti, Cruz-Diez sperimentava sulle adizioni e induzioni cromatiche, su come il colore veniva percepito attraverso il movimento, generando parallelamente tutta una gamma cromatica non presente sulle tavole.  In seguito, per trasformare questa in una esperienza quotidiana, dagli anni ottanta ad oggi ha realizzato numerosi interventi nello spazio urbano, che vanno dagli autobus ai passaggi pedonali in città come Caracas, Marsiglia, Houston.



© Photo Li Qijun
Ma su Cruz-Diez è difficile parlare in un post di pocche righe.  In più di cinquant'anni di carriera artistica ha sviluppato concetti come induzione cromatica, cromointerferenza, cromoscopio, cromosaturazione, transcromia, phisiocromia, ecc, sui quali potremmo scrivere un lungo trattato.  E non servirebbe neanche. Lo scopo del suo lavoro è vivere l'esperienza del colore, percepirlo ed assaporarlo nei suoi svariati modi, nelle sue diverse temperature. Giocare con lui. 

ci proviamo?


4 commenti:

  1. Ma anche questo post è stupendooooo! Bravissima! ;)

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  2. Oh!, che bello!... grazie!, anch'io adoro questo post perchè è molto intimo, sono i ricordi della mia infanzia quelli che vengono fuori...mi fa molto piacere che l'hai trovato!.

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    1. Ma ora mi faccio una ricerca in internet e vedo se lo trovo questo gioco ... insieme ad un altro paio di cosette (Munari, Mari ...) ;)

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    2. Purtroppo questo gioco credo sia sparito dalla circolazione... L'ho trovato in una vecchia libreria, scovando tra gli scaffali dei prodotti abbandonati (cosa che adoro fare), dove di solito trovo meraviglie, ma non credo sia ancora in commercio. :(

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